[portineria] La Cimpinessa Bio Box { unboxing & esperienza d'acquisto }

Leave a Comment
Quel brivido di cui vi ho parlato tante volte nei miei post, procuratomi dalla febbrile attesa e dallo spacchettamento convulso di una biobox ordinata, è sparito da un bel pezzo. E forse è per questo - ma non solo - che ho preso una decisione ferale e utile allo stesso tempo (sopratutto per le mie tasche): ho deciso di non acquistare più box, nè tantomeno fare abbonamenti. Sicchè, se non si fosse capito, il presente articolo sarà anche l'ultimo della serie Unboxing. Cosa che a voi farà poco o nullo effetto, ma per una compratrice compulsiva di box quale io sono stata finora, è una notiziona da prima pagina.
Spiegare le ragioni di questa decisione sarebbe lungo, noioso e complesso per cui, riassumendo velocemente, sono pervenuta a questa incredibile risoluzione seguendo una logica piuttosto ferrea, che era ben chiara nella mia mente già da un po' ma che la medesima mente non riusciva ad accettare:
a. le ultime box che ho ricevuto, tutte confezionate da aziende/persone fisiche diverse, mi hanno - a vario titolo - quasi sempre lasciata con un senso di delusione di fondo, simile a quello che ti procura ricevere un bel vestito e scoprire che gli orli sono da rifare, o mancano dei bottoni

b. ho sempre la sensazione che girino box più ricche e box meno ricche, e che la sfigata di turno sia sempre più spesso io. E non sto qui a polemizzare, insinuando che le box più belle o meglio confezionate vadano a bbloggers famose: penso sul serio di essere un po' sfigatella. Solo che non è piacevole vedere gli spacchettamenti incredibili di alcune, convincersi che sarà così per te e poi accorgersi -  quando apri la tua scatola - che il il tuo sorriso di contentezza si va trasformando sempre più in un broncio.

c. ho ascoltato le voci amiche che mi hanno più volte ribadito un concetto fondamentale: se si devono spendere dei soldini - più o meno poco importa - non sarebbe meglio scegliersi da sè i prodotti, magari acquistando quelli che ci servono realmente, e delle marche che desideriamo? Sì, sarebbe meglio.
Detta così, sembra proprio che io - proprio io che ne ero una delle più attive fautrici - abbia compiuto un enorme voltafaccia al mondo delle box. Non è esattamente così: continuo anzi a pensare che la box sia un servizio carino, un modo per coccolarsi e lasciarsi stupire, per ricevere un regalo di cui non conosciamo il contenuto. Semplicemente, dopo una decina di box diverse, ho capito che questo regalo io me lo devo fare al massimo due volte l'anno, anzichè ogni mese, e senza guardare le box altrui, o le mie aspettative saranno necessariamente sempre deluse.

L'articolo di oggi è dunque dedicato all'ultima box che ho acquistato, spinta dalla curiosità per le recensioni sempre piuttosto positive (con qualche eccezione) e dalla enorme gentilezza della sua ideatrice: la BioBox de LaCimpinessa


Il servizio offerto da Arianna, tra tutti quelli sperimentati, è il più "costoso"(23 euro) ma, dopo la chiusura di MUD (qui il mio post) e l'aumento di UdV, mi sentivo un po' orfana di scatole e LaCimpinessa godeva di tutta la mia fiducia e il mio apprezzamento, vista la sua dedizione e disponibilità che non sono assolutamente messe in dubbio. Dopo aver contattato Arianna, ho ricevuto da lei un questionario, nel quale descrivermi (capelli, carnagione, occhi) ed esprimere le mie preferenze in merito ai

1. prodotti più utilizzati: io avevo indicato quelli per la cura dei capelli, makeup, balsami labbra
2. prodotti non graditi: no alle creme idratanti (ne ho troppe a casa), agli shampoo (idem), a smalti, olii e unguenti e ai prodotti Benecos (di cui avevo appena ricevuto una campionatura)
3. prodotti che si vorrebbero provare: scrub viso e labbra, trattamenti per labbra (sto in fissa per ora!), rossetti e tonici
4. marche preferite: Lush, Biofficina Toscana, Fitocose, Akamuti, BurtnBees, Nabla
 
Nonostante avessi espressamente segnalato di non gradire uno shampoo (per ora ne ho tipo diecimila a casa), il primo prodotto che ho tirato fuori dalla box è stato proprio lui: lo shampoo naturale ai semi di lino bio Girasole e Arancio Dolce di La Saponaria (200 ml, PAO di 6 mesi, 8 euro). Che è un prodotto ottimo, privo di SLES, OGM, PEG o parabeni ma formulato solo con ingredienti naturali, estratti vegetali e tensioattivi derivati da zuccheri e frutta, ma onnipresente dentro le box, e di cui posseggo, attualmente, già altri due esemplari. Umore sotto i tacchi.

La Box mi accontenta invece per quanto riguarda la preferenza espressa sui tonici: al suo interno c'è infatti la lozione tonica per il viso con miele ed erbe di Eubiona (100 ml, con PAO di 6 mesi, 5,25 euro), con ginkgo biloba, adatta a tutti i tipi di pelle e ottima per rinfrescare il viso alla mattina. Non ho mai provato nulla di questo brand tedesco tutto bio, e sono molto curiosa di provarlo.

Altra piccola delusione, seppure a metà: esce dalla scatola un rossetto (tra le preferenze) ma della Benecos, che avevo scartato (di questo brand bio lowcost ho tante cosine a casa) e in una colorazione che non mi fa impazzire, un rosso caldo con riflessi dorati (Dark Red, 4,79 euro). Regalo per Madre!


Mi riprendo però subito con L'Avena Poetica, una fantastica maschera per il viso (75 gr, 9,25 euro), con un nome che è tutto un programma, che si va ad aggiungere alla mia collezione di prodotti Lush e che avevo espressamente chiesto di provare. Unico inconveniente: la scadenza, davvero brevissima di questo prodotto, che va usato entro il 15 aprile. E questo un po' mi dispiace, perchè anche mettendocela tutta, non riuscirò a terminarlo: avrei dunque preferito ricevere un cosmetico Lush da potermi godere per un po' più di tempo.


Infine, un balsamo labbra con olio di mandorle e jojoba di Lavera (circa 3 euro): marca che avevo bellamente ignorato di citare nella scheda perchè di facile reperibilità e dal prezzo tutto sommato abbordabile.


Il costo totale dei prodotti nella box ammonta a 30,29: si tratta comunque di un risparmio, a fronte dei 23 euro spesi, ma non eclatante, non paragonabile ad alcune box molto belle e molto azzeccate che ho valutato su altri blog. 

Considerato poi che al suo interno ci sono prodotti che non avrei mai acquistato o comunque non particolarmente graditi, si rafforza la mia convinzione di smetterla con le box. Il che non toglie nulla al servizio de La Cimpinessa, che è comunque valido ed è probabilmente stato leggermente inficiato da alcune vicende personali della proprietaria del logo.

La mia morale:  la box è una roulette (russa) e non si può pilotare. Se siete disposte a rischiare, potreste ritrovarvi tra le mani la scatola delle meraviglie, ma anche no. A voi la scelta.

0 commenti:

Posta un commento

I feedback sono importanti per migliorare questo blog e io adoro leggere i vostri commenti e le vostre opinioni. Vi prego però di non fare spam lasciando i vostri link: se volete farmi conoscere il vostro spazio, potete mandarmi un messaggio privato e io correrò a leggervi!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...