[portineria] Una donna vagabonda Biobox #3 { unboxing }

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Il ferale annuncio della chiusura di M.U.D. ha colpito, come la valanga di neve scatenata da Bridget Jones, moltissime consumatrici soddisfatte del servizio finora reso (vedi il mio post sull'argomento qui), mentre ha paralizzato tutte coloro che, a furia di leggere i miei post entusiastici (ma ancor di più assistere con la bava alla bocca - cosa che mi è capitata spessissimo - agli spacchettamenti frenetici di tantissime Utubers), si erano finalmente decise a cedere alla tentazione, progettando un abbonamento nell'immediato salvo poi gongolare per non averlo fatto (pfuiiiii pericolo scampato).


Per la fortuna - o sfortuna, dipende dai punti di vista - di quelle come me, che alle box ormai si erano affezionate e le vivono un po' come una droga da somministrare in dose mensile, Una Donna Vagabonda - il primo e-store ad aver ideato e offerto la biobox in Italia - rimane sulla cresta dell'onda. Merito, senza dubbio, dell'alta qualità dei prodotti inseriti sempre (o quasi sempre) all'interno delle sue scatole magiche e di una clientela ormai fidelizzata, nonostante un servizio clienti non sempre all'altezza dei proclami e di un rapporto un po' distante e asettico con le sue acquirenti

Intanto io, a febbraio ho ricevuto la mia ultima biobox dell'abbonamento trimestrale, che mi ha gettata nello sconforto. Vagamente infastidita dalle polemiche e dalla visione di biobox che mi sembravano più belle delle mie (del resto l'erba del vicino è sempre più verde), avevo infatti deciso che, con lo scadere dell'abbonamento, non l'avrei più rinnovato.


Poi è arrivata la biobox.  L'ultima, la più bella. Cavolo. La più bella di tutte le box che ho ricevuto. Cioè, come instillare il dubbio in una coscienza già facilmente irretibile come la mia. God dammit!
Per farvi capire di cosa parlo: mettetevi comode, ascoltate la bellissima Reality and Fantasy di Raphael Gualazzi e sforzate un po' la vista con le mie solite foto sfocatelle.



Intanto, la prima sorpresa. Stavolta niente sacchettino in raso dipinto a mano o quello - meno apprezzabile - di iuta che avevo trovato a Natale, ma una deliziosa pochette fiorata, che può essere riutilizzata come portapennelli o accessori da viaggio. Colpaccio!


La box di febbraio che ho ricevuto è poi particolarmente ricca. La sensazione è che UdV abbia riassortito molta merce che a dicembre mancava in magazzino, e abbia aperto il suo servizio a nuovi brand. All'interno della box ho infatti trovato:

250 ml, PAO di 12 mesi [6,65 euro]
100 ml, PAO di 12 mesi [4,00 euro]
200 ml, PAO di 6 mesi [7,80 euro]
4 gr, PAO di 12 mesi [12,90 euro]
1,1 gr, PAO di 24 mesi [5,80 euro]
[12,90 euro]


Nel complesso, il contenuto - 6 full size il cui valore ammonta a 50,05 euro - mi ha parecchio soddisfatta. 
Sono sempre felice di provare nuovi prodotti - o prodotti che comunque non conoscevo - per la cura dei miei capelli, e lo shampoo Tea Natura è uno di quelli su cui già da tempo si era appuntata la mia curiosità. 
L'olio di cocco, che avevo da poco acquistato preciso 'ntifico (come direbbe Camilleri) da Tathia (qui la preview) è stato uno degli oggetti che hanno composto il riscatto dei miei pacchi, sequestrati dalla mia dolce Cognata Piccola (che li riceve a casa sua).
Il bagno aromatico Iliana, che mi è giunto in concomitanza ad alcuni campioncini inviatimi dalla stessa azienda a scopo recensivo, ha un profumo eccezionale e - salvo latrocinii compiuti da Jimbo  che in fatto di prodotti per doccia e bagno è sempre in agguato come il topo sul formaggio, promette un'ora di vero relax in vasca. 
La cipria minerale Neve è una di quelle cose che non mancano mai nella mia postazione makeup: il colore e la tonalità sono perfette per il mio incarnato.
La matita Nabla è stata una vera sorpresa: vero è che ho circa due milioni di kajal e matite occhi nere, ma ero davvero ansiosa - dopo aver provato i più noti ombretti minerali e i liquid lipstick - di testare qualche prodotto "più classico" di questo brand.
L'unico pezzo a non aver suscitato il mio entusiasmo è la matita labbra e occhi di Couleur Caramel (brand che in generale apprezzo), fornitami in una colorazione orrenda (parere personale eh), una specie di rosa pallidissimo e perlato che fa subito signora anzianotta. Per fortuna è piaciuta a Madre, che se ne è immediatamente appropriata.

Riferimenti
UdV biobox 

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