[bagno in camera] Epic-fail 100% Herbal Hair Color Sante Naturkosmetik

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Questo post poteva anche intitolarsi Cronaca di un fallimento annunciato, perchè - in effetti - io me lo sentivo che sarebbe finita così. Avevo una sorta di presentimento, ma mi sono comunque detta che nella vita bisogna sapersi lanciare, saper sperimentare superando i propri dubbi e timori - altrimenti non avrei mai saputo quanto è buono il pani ca meusa alle quattro del mattino in Vucciria o che il wasabi sa di detersivo per piatti - e questo nonostante quella vocina nella mia testa che mi dice sempre chi lascia la via vecchia per quella nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova.
In ogni caso, l'americanissimo epic fail descrive abbastanza bene la riuscita dell'esperimento, che si è concluso - dopo due lunghissime ore e un torcicollo da paura - in un nulla di fatto. Comunque sia, la smetto di borbottare e introduco immediatamente la questione, che riguarda il mio tentativo a vuoto di ottenere un colorazione decente da una tintura vegetale.

Per dovere di cronaca, devo però premettere che io tingo le mie chiome da epoche remote: per una sfortuita combinazione genetica, ho ereditato quella parte di DNA materno che ha determinato lo spuntare dei primi capelli bianchi sin dai 18 anni. Approfittando dell'incoscienza della gioventù e delle mode passeggere che, su di me, hanno sempre avuto presa facile, sono quindi stata corvina, rossa, bionda, bicolor, tricolor (per non parlare dei tagli improbabili). Poi ho capito che dovevo essere semplicemente castana, con lievi variazioni cromatiche legate alle stagioni, gli umori e alle tinte che trovavo sullo scaffale del supermercato, e mi sono sforzata di rimanere tale. Ovvio che, l'utilizzo di una tinta chimica più o meno mensile per dieci anni e passa non abbia giovato alla salute dei miei capelli. 

Nel frattempo, sono rimasta affascinata dal mondo delle erbe tintorie (a.k.a. le erbette) che per ora fa proselitismo, incentivato dai consigli di persone preparate ed esperte, che ne fanno uso da tempo e hanno imparato a miscelarle per ottenere risultati ottimali. Purtroppo, lo avrete ben capito, non è il mio caso: io sono una donna spiccia, che come tanti è sempre di corsa, che cerca prodotti e strumenti efficaci ma veloci e sopratutto totalmente priva di pazienza (del resto sono anche ariete). L'antica arte tintoria richiede al contrario tempo, maestria, accuratezza, diligenza e scrupolosità (tutte caratteristiche delle quali mi trovo attualmente sprovvista).
Così, quando a metà novembre ho fatto il mio primo ordine su Eco Bio Lovers (foto-spacchettamento qui), ho deciso di inserire un prodotto che mi sembrava coniugare il desiderio di sperimentare una tinta naturale, salvaguardando i miei capelli, alla mia totale inettitudine miscelatoria: la tinta vegetale per capelli della Sante Naturkosmetik, nella versione castana.
Confezione e quantità: 100 gr di polvere vegetale (con guanti e cuffia)
Prezzo: 8,50 euro ca.
Caratteristiche: tinta vegan per capelli senza coloranti, perossidi, ammoniaca, coloranti, profumi e conservanti sintetici.
INCI:
ALGIN (legante / viscosizzante)
CASSIA AURICULATA (vegetale)
INDIGOFERA TINCTORIA (vegetale)
JUGLANS REGIA (vegetale)
LAWSONIA INERMIS (additivo biologico)
HYDROLYZED WHEAT PROTEIN (antistatico)
L'idea era quella di ravvivare la tonalità originale, aggiungere qualche riflesso caldo e naturale ma sopratutto quella di coprire la maledetta ricrescita, come confezione prometteva. Ieri quindi, approfittando del pomeriggio libero, mi sono decisa e ho avviato il processo di preparazione: messa la polvere in un contenitore (1) e aggiunto il thé (2) (passaggio consigliato per ottenere un colore più intenso - in alternativa avrei dovuto mettere vino rosso, con cui però preferisco decisamente ubriacarmi), ho lasciato raffreddare mescolando (3) fino ad ottenere una sorta di cioccolata calda (4) (ma puzzolente).
La consistenza della pappetta mi piaceva tanto: molto più cremosa delle normali tinture chimiche (che sono piuttosto liquide e spesso colano), ha reso facile l'applicazione. Una volta terminata la tinteggiatura, ho coperto il melmoso composto sulla mia testa con cuffietta in dotazione e con telo bagno, per favorire il calore. Le foto di questa fase ve le risparmio, perchè ieri ero di una sciatteria cosmica e vorrei preservare la mia autostima ancora per un po'.
A questo punto ho ingoiato la pillola della pazienza e ho aspettato 2 ore (il tempo massimo previsto dalla posa di questa miscela). Nel frattempo ho avuto modo di scoprire:
1. che non avevo protetto i miei vestiti casalinghi (cosa per altro vivamente consigliata dal libretto delle istruzioni)
2. che senza Instagram e Twitter sono troppo out (e ho creato i due account)
3. che mi stava venendo il torcicollo
4. che è iniziata da un bel po' la terza serie di Diario di Una Nerd Superstar (di cui nelle due ore suddette ho visto i sei episodi trasmessi)

All'ora X, piena di fiducia e speranza per un mondo migliore, mentre il mio computer eruttava informazioni sul neoeletto segretario del PD, i forconi, il parlamento come sempre allo sbando e io mi interrogavo sui possibili risvolti amorosi di Jenna e Matt, sono andata a sciacquare i capelli e a fare lo shampoo, utilizzando Allegro Natura delicato al girasole che mi è arrivato nella BioBox di Una Donna Vagabonda (vedi qui) e che - per inciso - è buonissimo. E ...

Disastro!!!!! Nessun risultato!!! Il colore della ricrescita (un rossiccio immondo e scolorito) è rimasto identico, i capelli erano ultrasecchi (ho dovuto fare un impacco nutriente con la maschera Vitalcare) e quel che peggio, odoravano di erba (nonostante lo shampoo sia profumatissimo). Che mestizia!
Purtroppo dalle foto non si capisce un granchè, anche perchè sono state scattate con luce artificiale (prima dell'applicazione) e luce naturale (dopo l'applicazione), ma vi assicuro che non è cambiato assolutamente nulla, se non forse quello di avere una colorazione leggeremente più riflessata.

In conclusione: 
a) la tintura vegetale su di me non ha preso
b) l'hennè è una cosa meravigliosa, ma bisogna saperlo fare
c) per ora la mia bio-passione non riesce a vincere la praticità delle tinture sintetiche, sicuramente rovinose per la salute del capello, ma efficaci
d) la prossima volta che deciderò di provare le erbe tintore, mi affiderò al consiglio del guru Pietro di Another & More (così saprò anche con chi prendermela in caso di fallimento ;P )

E voi? Avete mai fatto l'hennè? Come vi siete trovate? Sono curiosa di leggere le vostre esperienze/pareri/consigli!

5 commenti:

  1. No, non ho mai provato l'hennè, anch'io uso le tinte normali del negozio :\

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. io uso le tinte dei negozi, l'ultima che ho fatto è quella della garnier, ho preso un biondo chiaro per avere capelli più chiari rispetto al mio castano e mi è uscito un castano ancora più scuro

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  4. Ahahahah, povera Carmela! Io di solito uso quelle di Franck Provost, che hanno pure dentro il pennellino e devo dire che mi ci sono trovata sempre bene (hanno anche un ottimo prezzo, sui cinque euro). L'unico problema delle tinte chimiche (oltre al fatto che fanno male), è che non sono per nulla riflessanti, ma creano una massa unica di colore

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  5. L'ultima che ho provato io è; Palette Oleo Intense, quella rosso fuoco , apparte che di fuoco c'era ben poco, dopo il primo lavaggio si è scaricata subito -_- infatti mi è durata si e no una settimana -_-

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