Capitalismo è convertire lussi in necessità.
Andrew Carnegie
Andrew Carnegie
Prima di questo blog, la mia vita cosmetica seguiva un circolo più o meno virtuoso [comprare, usare, usare, usare, terminare, buttare] e il mio rapporto con i prodotti iniziava in negozio e si concludeva inesorabilmente nel cestino dell'immondizia. Prima. Poi, appunto, il blog e con esso, lo stravolgimento delle abitudini più elementari. Buttare ad esempio, è stato sostituito da conservare: perchè in un blog che si rispetti, non può mai mancare la rubrica dedicata ai prodotti finiti e alle loro sostituzioni, che ho intitolato, che Godard mi perdoni À bout de souffle (Fino all'ultimo respiro). Perciò, nei due mesi trascorsi ho accumulato diligentemente - riponendoli in un cestino per il pane vecchio ma che ha finalmente trovato un nuovo scopo nella vita - un po' di confezioni vuote di prodottini di uso più o meno quotidiano, che hanno a loro volta pazientemente aspettato il loro momento di gloria.
Il primo vuoto a perdere (purtroppo non a rendere) è la bottigliona di Shampoo all'Olio di Argan della Natural Hair, di cui vi ho parlato in una delle mie prime review (qui), con il quale - nonostante un INCI assolutamente inaccettabile - ho avuto una convivenza pacifica. E' gia stato sostituito dallo Shampoo delicato al girasole di Allegro Natura, che ho trovato dentro la biobox di novembre UdV (qui) che ha una profumazione fresca e delicata e un ottimo INCI (ve ne parlerò in review futura).
Sempre sul fronte chiome fluenti, ho terminato anche (e un po' piango, perchè pur adorandone l'effetto, dopo essermi andata a guardare quello che contiene ho dovuto convenire di non riacquistarlo) il Balsamo Duo Senza Risciacquo Oleo Repair 3 Fructis, che però si merita qualche parola di accompagnamento prima di lasciarlo riposare in pace.
Studiato per capelli secchi e danneggiati, è infatti un latte nutritivo con olii essenziali, che non appesantisce e aiuta il pettine nel difficile compito di districare i capelli annodati o ribelli. Come sostituto del balsamo, è stato per me un amico fidato in questi due mesi, perchè in effetti lasciava i capelli leggerissimi ma brillanti e morbidi. Fino a quando non ho scoperto (cioè mi sono andata a leggere i componenti, che avevo colpevolmente tralasciato di osservare all'acquisto) che in realtà l'alleato era vagamente cattivo. Per sapere quanto, guardatevi l'INCI pubblicato nel forum di Sai Cosa ti Spalmi. Attualmente non ho un sostituto per questo prodotto e sono molto triste (se qualche bella azienda bio ci facesse un pensierino e si dedicasse alla progettazione di un prodotto simile ma eco, io sarei la sua prima acquirente).
Aniuei, chi mi segue sa che qualche giorno fa ho fatto la tinta vegetale, e che è stato un clamoroso flop, che si è concluso in bellezza lasciandomi anche i capelli ultra secchi e spenti (per ridere delle mie disavventure tintorie vedi qui). Il Balsamo Nutriente BioKap della Biosline, con olio di jojoba e proteine del grano, di cui avevo un campioncino che mi era stato inviato da NaturallBio si è rivelato inutile contro la secchezza procurata da questa tinta assolutamente sbagliata e questo nonostante sia un prodotto specificamente studiato per capelli opachi, sfibrati e con doppie punte. Qualche perplessità anche sulla minitaglia da 30 ml di Handcreme Sante Naturkosmetik Bio-goji e olive, che avevo ricevuto in omaggio con il mega haul su EcoBioLovers (qui).
La mia opinione su questa crema era sin dall'inizio - e rimane - combattuta. Da un lato ci sono delle cose che adoro: la profumazione è stupendamente agrumata, la consistenza piacevolissima e di veloce assorbimento, l'INCI ottimo (aqua, alchohol denat. cocos nucifera, butyrospermum parkii, palmitic acid, stearic acid, olea europaea, cetearyl alchohol, cetearyl glucoside, camellia oleifera seed oil, xantham gum, sodium pca, betaine, lycium barbarum fruit extract, glycerin, sodium lactate, tocopherol, helianthus annus, lactic acid, limonene, citral, geraniol, linalool), il matrimonio tra estratto di goji e burro di karitè riuscito. Solo che, a fronte di tutte queste belle qualità, io non ho trovato questa emulsione per mani particolarmente idratante: insomma, è stato un piacere metterla ogni sera, ma la mattina secche erano e secche sono rimaste (le mani). Sostituita dalla Crema Mani antietà Soagen, gentilmente inviatami da Ewellness (vedi qui).
Diversamente dagli altri, i prodotti di makeup mi durano una vita perchè li cambio in continuazione e perchè mi trucco abbastanza sobriamente. Perciò attualmente, a terminare sono solo i campioncini come quello della CC Cream Lepo, anch'esso inviatomi qualche tempo fa da NaturallBio. Varrà la pena di anticiparvi che io non mai stata sono una tipa da fondotinta, avendo un'incarnato chiarissimo e tutto sommato omogeneo e uniforme ma sopratutto detestando l'idea di occludere i pori con sostanze untuose. Ultimamente mi sono "aperta" e sto sperimentando quello minerale della Neve in polvere libera, che mi piace molto perchè non mi lascia quella sensazione di sopraffazione tipico di tutte le emulsioni colorate. Ero però come sempre incuriosita dalle BB cream e ancor di più dalle CC cream, e ho deciso di testarne l'efficacia, restandone piacevolmente stupita.
La CC cream della Lepo, che ha anche protezione solare, contiene infatti argille naturali, olio di babassu e vitamina E che garantiscono la massima idratazione e la rendono adatta anche alle pelli sensibili e delicate; contemporaneamente corregge perfettamente le imperfezioni, coprendo le zone arrossate o non uniformi. L'INCI mi pare proprio bellino (anche i coloranti usati sono di origine vegetale e lo trovate qui): niente siliconi o parabeni in giro a rompere le uova nel paniere. Il prezzo non è low, ma nemmeno proibitivo (circa 18 euro). Rimanendo sul fronte delle cose cosmetiche pensate per coprire le nostre imperfezioni (ahimè), ho terminato già da un po' il correttore stilo illuminante di Bottega Verde con Vitamina E ed estratto di vaniglia, che avevo preso con un mega ordine sul sito (vedi haul qui) e che avevo bocciato sin da subito per una gravissima mancanza: l'assenza di INCI (irreperibile sulla confezione e/o sullo stilo).
Pur non avendo una coprenza eccezionale, mi piaceva però la consistenza: liquida ma corposa, facilmente modellabile. Inizialmente sostituito dal Correttore Naturale Light di Benecos, acquistato su EcoBioLovers (qui) ma che onestamente - nonostante biobiobio - non mi piace per nulla quanto a coprenza ma sopratutto a texture, e ora dal Cover Stick di Maybelline. L'ultima battuta per i prodotti finiti riguarda un prodotto più intimo e delicato, aka l'ottimo Detergente di Biofficina Toscana, di cui ho provato il campioncino nella BioBox Una Donna Vagabonda (qui) e che, come tutti i prodotti di questo brand, trovo fantastico: profumo delicato e fresco (sa di finocchio), svolge efficacemente la sua azione lenitiva (grazie alla calendula) e come sempre è privo di qualunque sostanza nociva. Sarà uno dei miei prossimi acquisti.
That's all ladies! Che mi dite di questi prodotti terminati? Avete usato o state usando prodotti analoghi oppure gli stessi?
È vero, con il blog cambia anche il rapporto con i prodotti :)
RispondiEliminaHai finito diversi prodotti, bravissima. Mi incuriosisce il balsamo Garnier!
Immaginavo che il balsamo duo garnier facesse un po' schifo ;-)
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