Un giorno, poco dopo aver progettato questo blog, mi sono imbattuta in questa ramanzina. Pur non apprezzando particolarmente i toni della scrivente, le sue osservazioni - basate evidentemente sull'esperienza - sono certamente corrette, e fanno riflettere.
Spesso
le beauty blogger vengono accusate di essere delle ruffiane patentate, disposte
a tutto pur di ottenere prodotti gratuitamente e capaci di mentire
spudoratamente anche davanti all’evidenza (prodotti orrendi, inservibili,
scadenti).
Il punto è questo. Ci sono blogger serie, professioniste del settore o comunque ragazze che si sono sapute conquistare la notorietà sulla rete offrendo validi consigli e recensioni, e ci sono blogger improvvisate: una categoria decisamente più ampia, della quale mi pregio di fare attualmente parte.
Ma anche in questo settore - quello di coloro che si sono da poco affacciate a questo mondo - vanno probabilmente fatte delle distinzioni. Navigando su internet ho notato che, paradossalmente, le blogger più seguite - quelle con migliaia di fans e di commentatrici entusiaste - non sono sempre obiettive e spontanee. Soprattutto, cosa alla quale maggiormente tengo, non sempre scrivono bene (in un italiano corretto intendo), non sempre sono creative e fantasiose (quante volte mi capita di imbattermi in post ricicciati a più non posso, in un palleggio infinito da una pagina web all'altra), e infine, non sempre sono sincere.
Come in tutte le comunità del mondo, anche
in quella della bellezza online esistono acquirenti/utenti che mentono, nella
vana speranza di conquistarsi un piccolo spazio di notorietà (ma quanto
effimero?) sul web e di essere ricompensate (ma a che prezzo?) e aziende che mentono, spesso disposte a tutto pur di accaparrarsi un/a cliente in più. Sono
le regole del gioco del marketing e del commercio, figlie del capitalismo: lo
so io e lo sapete voi che mi leggete.
Quello
che forse conta, in fin dei conti, è che non soltanto chi scrive una
recensione, ma soprattutto chi la legge, mantenga sempre uno sguardo smaliziato
ed impari a riflettere e ragionare, senza lasciarsi trascinare da commenti
eccessivamente entusiastici profferti sulle pagine di una perfetta sconosciuta,
che agisce probabilmente mossa da intenti poco nobili e soprattutto decisamente
lontani dall’altruistico amore verso la salute altrui.
L’intelligenza,
anche in questo mondo così apparentemente futile e vacuo, è una capacità
fondamentale per l’esercizio della critica e soprattutto per non essere
etichettate come consumatrici passive e facilmente turlupinabili.
Vi
annoio, probabilmente, ma questo piccolo vademecum, ad futuram memoriam, è una premessa indispensabile a quanto
scriverò nei prossimi giorni sulle collaborazioni di questo blog.
Se
sarò recensore entusiasta dei
prodotti, sarà esclusivamente perché quei prodotti mi sono piaciuti, mi hanno
convinto, mi sembrano validi; al contrario non esiterò a criticarli. Questo perché
nessuno mi paga per fare quello che faccio e soprattutto perché le aziende sono
pienamente consapevoli del rischio che corrono nell’inviare campioni da testare
a delle sconosciute, generalmente prive di competenze specifiche nel settore
cosmetico (con le dovute eccezioni – ovviamente esistono blogger con un’ottima
preparazione accademica/lavorativa nel settore) e virtualmente ignoranti.
Un’ultima
cosa. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ciò che provo e testo può andare
bene/male per me. Me che sono una trentenne con la pelle chiarissima e
delicata, le smagliature, la tendenza a ingrassare, i capelli da tingere ogni
mese, gli occhi che si arrossano e
via dicendo. Se un prodotto vi incuriosisce provatelo comunque, al di là della
mia recensione o di quella di chiunque, magari stando attente a quello che vi
spalmate sopra (occhio sempre all’INCI): siete solo voi i giudici assoluti del
vostro corpo e della vostra salute.