Cura dei capelli, pulizia e una piega sempre perfetta: il motto delle donne della borghesia medio-alta negli anni Cinquanta, il mantra di mia nonna Rita (che ancora adesso vanta, qualsiasi giorno della settimana e in qualunque ora, una pettinatura impeccabile tanto che in famiglia ci viene il dubbio che non dorma o che sia capace di farlo senza toccare il cuscino con la testa) e la mia ossessione. Guarda caso, sono sempre alla ricerca di shampoo che facciano la differenza, meglio ancora se naturali ed economici, che assolvano al doppio compito di salvare la mia coscienza da malefatte antiecologiste e il mio portafogli da morte sicura. Nell'ultimo periodo ne ho trovati due che sembrano rispondere ai requisiti giusti: lo Shampoo for Silky Hair di Benecos e lo Shampoo Allegro Natura per lavaggi frequenti, che oggi metto a confronto.
[angolo toelette] Gli antichi saperi di Daya { review }
Ciao, sono l'ideatrice de La Stanza Segreta, ho superato la trentina da un po' e - anche se faccio finta di essere gggggiovane - ho tutti gli acciacchi tipici della vecchiaia e della vita, ahimè, sedentaria. Tipo l'artrosi cervicale, che da banale torcicollo è diventata, col tempo, una spada piantata tra collo e spalla, l'emicrania e uno stress addosso che neanche fossi l'Amministratore Delegato di una multinazionale.
In compenso sono dotata di una fervida fantasia e in una rinnovata fiducia nei confronti degli antichi saperi. Così, quando per la prima volta ho letto del laboratorio erboristico Artha, della sua proprietaria Daya Sovrana e dei suoi preparati dai nomi così fiabeschi, mi è venuta in mente immediatamente la Dama dei Boschi Galadriel, abbagliante elfo dai mistici poteri. E' così che amo immaginare questa bravissima erborista, che ha ereditato una passione per le erbe e la natura che si tramanda da due generazioni nella sua famiglia, ideando anche un sistema riequilibrante (Artha Equilibrium) che agisce sui chakras.
Il Laboratorio Erboristico Artha, con sede a Cellere (Vt), produce con passione e spirito bio preparati certificati, non testati sugli animali, ipoallergenici, OGM free e vegani. Le ricette, che nascono da un sapere antico e vengono create con erbe spontanee e ingredienti vegetali, senza l'utilizzo di prodotti chimici di sintesi, hanno nomi bellissimi e pieni di immaginazione: leggendo di Olio della Pace, Tantra, Balsamo delle Fate, Acque della Sirena, Crema degli Elfi o unguenti come Il Respiro del Bosco e la Pomata della Regina, viene subito voglia di partire per un viaggio avventuroso con una borsa di iuta piena di misteriose boccette, con le quali superare qualunque avversità.
[finestra sul cortile] Born Pretty Store { wishlist }
Tra uno scatolone e l'altro (sono in fase di trasloco), la preparazione di pranzi e cene per i genitori (Madreh è caduta ed è immobilizzata a letto con una zucca al posto del ginocchio) e Jimbo (che no, non può campare di soli panini e piadine), un imminente convegno cui dovrò partecipare (e per il quale non ho ancora buttato giù uno straccio di idea), sono quanto di più simile ad una Donna Sull'Orlo di Una Crisi di Nervi.
La mia ancora di salvezza, mentre ripeto il mio mantra celapossofare celapossofare celapossofare ommmmm andando in giro per supermercati a raccogliere quintalate di cartoni da imballaggio per inscatolare una casa intera, è rappresentata dall'idea di essere a letto di sera, col tablet sulle gambe e due comodi cuscini dietro la testa, a navigare - senza una meta nè uno scopo - nel mare magnum degli e-commerce asiatici. Che sono la mia ultima psicopatica ossessione, stato mentale che potrebbe generare anche in una patologia da shopping compulsivo se non fosse che ho - fortunatamente - smarrito la mia carta di credito.
Proprio durante una di queste scorribande notturne, alla flebile luce emanata da una piccola abat-jour fortissimamente voluta da Jimbo, che mi rende impossibile la lettura ma in compenso ricrea un'atmosfera da bordello degli anni '70 che Tinto Brass ci invidierebbe, mi sono imbattuta in Born Pretty Store.
[bagno in camera] Dove - Go fresh Beauty Cream Wash { review }
A life without plastic: è uno dei dettami del perfetto ecologista.
Tanto bello, quanto utopico e difficile da realizzare. Basta dare un'occhiata alle mensole del nostro bagno: quanti, tra flaconi, barattoli e barattolini, bottigliette, jar, makeup organizers, sono in plastica? Praticamente tutti. Persino i brand più eco-bio che esistano utilizzano, per la produzione e l'imballaggio dei loro prodotti, contenitori in plastica.
Ecco, io non sono quella che si suol definire una ambientalista integralista: tutt'altro. Ho uno stile di vita decisamente sballato, coltivo allegramente le mie cattive abitudini (alle quali sono legatissima), tendo a sporcare più utensili del necessario mentre preparo il pranzo e lascio scorrere l'acqua quando mi lavo i denti. Disattendendo numerose prescrizioni impostemi dalla mia coscienza eco-bio.
Però mi piace camminare a piedi (o al massimo in autobus), faccio la raccolta differenziata (anche se ho il terribile sospetto che a Palermo tutto confluisca alla fine in un unica, enorme, discarica a cielo aperto dove le fatiche dei cittadini e il tenersi il pattume in casa per giorni e giorni fino a quello deputato al ritiro vengono annullate dalla noncuranza dei nostri Amministratori) e sopratutto, ho sviluppato negli ultimi anni una vera e propria passione per le ricariche. Passione che si è consolidata in un preciso momento della mia vita: la prima messa in onda della pubblicità di Emulsio Salvambiente, dove questo Ingegnere (che io credevo essere un attore e invece è proprio l'Ing. Aldo Sutter) spiega - con pacatezza ma in modo assolutamente convincente - i benefici dell'utilizzo delle ricariche in termini di abbattimento emissioni (meno tir sulle strade) e materiali plastici. Roba che, certamente, sarà stata detta e ridetta attraverso centinaia di studi, manuali e autorità ma se te lo dice la pubblicità dieci volte al giorno prima o poi ti rimane impresso.
Tanto bello, quanto utopico e difficile da realizzare. Basta dare un'occhiata alle mensole del nostro bagno: quanti, tra flaconi, barattoli e barattolini, bottigliette, jar, makeup organizers, sono in plastica? Praticamente tutti. Persino i brand più eco-bio che esistano utilizzano, per la produzione e l'imballaggio dei loro prodotti, contenitori in plastica.
Ecco, io non sono quella che si suol definire una ambientalista integralista: tutt'altro. Ho uno stile di vita decisamente sballato, coltivo allegramente le mie cattive abitudini (alle quali sono legatissima), tendo a sporcare più utensili del necessario mentre preparo il pranzo e lascio scorrere l'acqua quando mi lavo i denti. Disattendendo numerose prescrizioni impostemi dalla mia coscienza eco-bio.
Per comodità la mia coscienza eco-bio sarà incarnata da un'indignata Vandana Shiva
Però mi piace camminare a piedi (o al massimo in autobus), faccio la raccolta differenziata (anche se ho il terribile sospetto che a Palermo tutto confluisca alla fine in un unica, enorme, discarica a cielo aperto dove le fatiche dei cittadini e il tenersi il pattume in casa per giorni e giorni fino a quello deputato al ritiro vengono annullate dalla noncuranza dei nostri Amministratori) e sopratutto, ho sviluppato negli ultimi anni una vera e propria passione per le ricariche. Passione che si è consolidata in un preciso momento della mia vita: la prima messa in onda della pubblicità di Emulsio Salvambiente, dove questo Ingegnere (che io credevo essere un attore e invece è proprio l'Ing. Aldo Sutter) spiega - con pacatezza ma in modo assolutamente convincente - i benefici dell'utilizzo delle ricariche in termini di abbattimento emissioni (meno tir sulle strade) e materiali plastici. Roba che, certamente, sarà stata detta e ridetta attraverso centinaia di studi, manuali e autorità ma se te lo dice la pubblicità dieci volte al giorno prima o poi ti rimane impresso.
[portineria] Amici di Natura Haul #1 { unboxing & esperienza d'acquisto }
Haul on-line, che passione. Se potessi, se fossi ricca come Creso, se fossifocoardereilomondo, non passerebbe giorno senza un acquisto su uno dei tanti e-store dedicati alla bellezza e alla cosmesi. Perchè, diciamocelo, quando suona il campanello, e la voce mascolina del Corriere ci preannuncia l'arrivo del tanto atteso pacco, tutte noi veniamo attraversate da un brivido orgasmico, pregustando il piacere dello spacchettamento, l'annusata dei prodotti, la prova flash di matite e rossetti.
Brivido che, per inciso, non ha nulla a che fare con la prestanza fisica del Signor Corriere sopratutto se - come capita a me - trattasi sempre di omaccioni baffuti o al contrario di ragazzetti striminziti, che amano consegnarmi buste e pacchetti in orari improponibili e imprevedibili (le tre del pomeriggio, un quarto alle due, le nove meno dieci), aspettandomi minacciosamente davanti il portone con la sigaretta tra i denti e guardandomi come se fossi una pazza appena scappata dal manicomio [sì, credo che i corrieri mi odiino e no, non sono un tipo eccessivamente paranoico, ma questa è un'altra storia].
Brivido che, per inciso, non ha nulla a che fare con la prestanza fisica del Signor Corriere sopratutto se - come capita a me - trattasi sempre di omaccioni baffuti o al contrario di ragazzetti striminziti, che amano consegnarmi buste e pacchetti in orari improponibili e imprevedibili (le tre del pomeriggio, un quarto alle due, le nove meno dieci), aspettandomi minacciosamente davanti il portone con la sigaretta tra i denti e guardandomi come se fossi una pazza appena scappata dal manicomio [sì, credo che i corrieri mi odiino e no, non sono un tipo eccessivamente paranoico, ma questa è un'altra storia].
Curre curre guagliòòò
Insomma, se non si fosse capito l'haul su e-commerce, sopratutto se bio, è un po' il mio punto G. E siccome di haulite siamo malate in tante/i, la foto dell'ultimo - postata su Instagram e Facebook - ha riscosso parecchio successo. E' quindi doveroso da parte mia presentare ufficialmente i prodotti acquistati in tutta la loro magnificenza.
Per questo haul mi sono rivolta ad un fornitissimo e-commerce, neoscoperta del 2014: Amici di Natura, che aveva messo in promozione parecchi cosmetici adocchiati da tempo dalla sottoscritta. Per chi fosse curioso o interessato, sulla pagina BB e-commerce ho inserito la scheda tecnica dello store.
[angolo toelette] JALA Crema viso nutriente alla Camomilla { review }
Io, con la camomilla, ho un rapporto simile a quello di Catullo con Lesbia. Odi et amo. Il tormento generato da questa consapevolezza è indescrivibile: da un lato c'è una tanto profonda - quanto inspiegabile - antipatia irrazionale, alimentata dal suo sapore dolciastro e dall'associazione "hai maldipancia? fatti una camomilla"; dall'altro l'indiscutibile fascino esercitato da una piantina così semplice e comune ma dalle notorie et infinite proprietà.
Per questo motivo, quando tra i campioncini ricevuti dal bellissimo e-store Only Bio (preview qui, informazioni generali su BB e-commerce) ho visto la Crema Viso Nutriente alla Camomilla di Jala, irritazione e attrazione si sono mescolate immediatamente a formare uno stato d'animo combattuto e dubbioso.
Per comodità i miei frequenti maldipancia saranno rappresentati da una bonazza in mutande con una boule tra le mani
Per questo motivo, quando tra i campioncini ricevuti dal bellissimo e-store Only Bio (preview qui, informazioni generali su BB e-commerce) ho visto la Crema Viso Nutriente alla Camomilla di Jala, irritazione e attrazione si sono mescolate immediatamente a formare uno stato d'animo combattuto e dubbioso.
[postazione makeup] Lepo CC Cream { review }
Alzi la mano chi, l'1 gennaio, non ha fatto la lista dei buoni propositi per l'anno nuovo. Io, che sono fantasiosa come il ritornello di Zucchero copiato da quello di Michele Pecora (mi riferisco a Blu - Era Lei) li ho fatti (qui ho provato a spiegarlo). Insieme agli slanci di coraggio nelle review di makeup, che mi vedranno più attivamente - e visivamente - coinvolta, ho deciso che il mio 2014 sarà un anno eccezionale: quello delle scoperte e degli esperimenti, durante il quale mi butterò (metaforicamente parlando eh) in piscine vuote, da aerei senza paracadute, per il piacere di conoscere, comprendere, migliorare, cambiare. Questa risoluzione, che coinvolge ogni aspetto della mia vita pubblica e privata, passerà anche dalla sperimentazione di prodotti cosmetici mai usati finora: perciò mi vedrete compiere imprese mirabolanti come tentare disperatamente di imparare ad usare gli eyeliner oppure osare con i rossetti. Confido sempre nella vostra clemenza.
Per comodità, il mio Spirito di Avventura sarà rappresentato da un barbuto in sovrappeso che si lancia dal trampolino
[postazione makeup] Wycon Makeup { Pulpy Mat, Simply Red, Correttore liquido, Basic Palette }
Per uno strano scherzo del destino, quest'anno la sessione di AsSaldi di gennaio non mi ha vista particolarmente attiva.
I motivi e le cause della scarsa partecipazione alla frenesia collettiva scatenata dai saldi sono molteplici (e tra essi ci sono ovviamente la solita storia della crisi, l'imminente trasloco etctect) ma sostanzialmente si possono riassumere a due punti fondamentali:
I motivi e le cause della scarsa partecipazione alla frenesia collettiva scatenata dai saldi sono molteplici (e tra essi ci sono ovviamente la solita storia della crisi, l'imminente trasloco etctect) ma sostanzialmente si possono riassumere a due punti fondamentali:
1. la mia consueta lagnusia in perfetto siculo-style, che per comodità verrà rappresentata (liberamente ispirata da quel geniaccio di Zero Calcare #sapevatelo) da Ficarra e Picone nel loro ormai classico "Stanco? No, oggi no".
[angolo toelette] Erboristeria Essentia & Essentia Cosmesi { overview }
Dici Riccione e pensi, immediatamente, alle discoteche, i lidi, le tedesche in vacanza, i viali con le bici e i bambini in costume che leccano il gelato. Ecco, da oggi in poi potete pensare anche a qualcos'altro: perchè a Riccione si trova l'Erboristeria Essentia.
[postazione makeup] MUA Eyeshadow Poptastic Palette { review & swatches }
La mezzanotte del 31 dicembre 2013 avevo fatto un solenne proposito per l'anno che sarebbe arrivato: smetterla con tutte le paranoie e, anche a rischio di sembrare e risultare irritante, superficiale, sguaiata e impreparata, vincere le timidezze e partecipare alla #paciugopedia di Beauty Bats che reputo una delle più carine tra le tante iniziative che coinvolgono BB e che girano on line. Nell'arco di tempo che va dall'aver preso questa decisione all'aver tentato di realizzarla, ho però scoperto di essere
negata con selfie, di non avere dispositivi fotografici adeguati a
rendere i miei sforzi e il mio impegno nei makeup un po' meno inutili e
sopratutto, di non essere assolutamente all'altezza. Così, ho sventolato il fazzoletto bianco di resa prima ancora di iniziare. Poi siete arrivate voi, che mi leggete spesso silenziosamente, a spronarmi e incitarmi e darmi coraggio e dirmi fregatene. E questo coinvolgimento emotivo mi ha illuminata, spingendomi a domandarmi cosa cercano le lettrici di blog: makeup perfetti? articoli giornalistici? review scientifiche? Sicuramente sì, ma non solo. Cercano - come me - anche pareri sinceri, idee, foto che documentino l'esperienza di una comune mortale e la resa reale di un prodotto senza passare prima da photoshop. E mi sono lanciata nell'impresa con una palettina un po' anomala, che mi è stata regalata dalla mia ex-sociadiblogmasempreamica Alessandra di ritorno dalla Smoky London: la Poptastic di MUA.
photo credits: Trihia for Maquillalia
[portineria] M.U.D Weekly #2 { unboxing }
Il 2014 non è iniziato esattamente sotto i migliori auspici, nonostante le speranze più volte espresse e la letterina a Babbo Natale. Una miriade di piccoli segnali mi avevano già messo in allarme e la conferma definitiva è arrivata con l'ultima Weekly Box MUD, che mi è stata consegnata - catastroficamente - non soltanto con un ritardo clamoroso (per via del corriere, sia chiaro) ma anche con ben due prodotti totalmente inutilizzabili. L'ho interpretato come un inequivocabile richiamo alla concretezza e alla quotidianità, un decisivo avvertimento a non lasciarmi andare a utopie irrealizzabili (tipo trovare un lavoro che rispecchi - e rispetti - il mio cursus studiorum, tanto per dirne una). Il fatto è, lo sappiamo bene, che non tutte le ciambelle riescono col buco. Per fortuna, il più delle volte il buco manca a cose superflue, come questo post (contrassegnato da un'assenza totale di ispirazione scrittoria) o una scatola imperfetta, per il cui spacchettamentos avevo scelto una canzone che onestamente non si merita (Sing di Travis). La prima Weekly (qui
il precedente spacchetta-mentos) aveva suscitato il mio entusiasmo
perciò poco meno di una settimana dopo averla ricevuta, complice la promo che la rimetteva in vendita sul sito a 17 euro anzichè 22 (promozione ancora in atto qui),
ne ho ordinata una seconda. Era il 19 dicembre ed ero abbastanza certa
che la mia box sarebbe arrivata ben dopo Natale, ma la box risultava in consegna
il 23. Perciò io mi pregustavo uno spacchettamentos sotto l'albero. Il
corriere, evidentemente, non era dello stesso parere. Insomma, per
farvela breve, la box mi è arrivata solo il 2 gennaio.
[finestra sul cortile] Cronaca di una giornata di shopping semi-disastrosa { history }
E' palermitana come me, ma vive ad Aberdeen (GB). La vedo tre volte l'anno, ma era, è e rimane una delle mie più care amiche, quella con cui ho condiviso gli anni e le crisi liceali, la cavia umana che si è sottoposta pazientemente alle mie follie (ad esempio per tagli di capelli improponibili), la fedele compagna di shopping e di pianti d'amore. Perciò è inevitabile organizzare un Best Friend Day ogni volta che torna per le vacanze nella sua amata/odiata Palermo.
Anche se nel nostro caso sarebbero più appropriati un grissino (lei) ed una ciambella (io)
Sicchè il 2 gennaio, armate dei migliori propositi, come due guerrieri che scendono in battaglia, io e la Spilungona ci dirigiamo spavaldamente al Centro Commerciale, convinte di uscirne vittoriose (e piene di sacchetti). Lei cerca pantaloni neri da mettere al lavoro, ma prova solo abitini primaverili che comunque non potrà mettere perchè ad Aberdeen fa troppo freddo. Io l'assisto fedelmente, e intanto penso che vorrei andare da Auchan per verificare il mito delle palettine MUA in vendita sugli scaffali del reparto cosmetica a 4 euro, e poi passare da Sephora per vedere se hanno le adorabili Sleek.
Marciamo tra negozi che ignoriamo, perchè ancora non sono iniziati i saldi e quando inizieranno la Spilungona sarà già in volo per tornare nella gelida Gran Bretagna, e finalmente ci avventuriamo dentro il supermercato, dove scopro con sgomento che le uniche palettine MUA rimaste (le Shade Starry Night) sono in uno stato pietoso. Poco male, perchè tra tutte queste sono le uniche che non avrei mai comprato.
Mentre mi aggiro tra gli scaffali come una iena alla quale è sfuggita la preda, incapace di rassegnarsi (non posso uscire da Auchan senza aver comprato nulla penso ossessivamente), mi imbatto nel regalino perfetto per Jimbo (ricordate l'amante dei bagni caldi? qui vi racconto qualcosa di lui): le perline idratanti da bagno Love Spa di White Castle, da sciogliere nell'acqua, di un bel verde pieno di coloranti come piace a lui ma agli estratti biologici lenitivi di calendula e camomilla.
Sperando che Jimbo sopravviva all'esperimento e non mi accusino di essere una boss mafiosa che scioglie nell'acido della vasca i suoi nemici, ve ne parlerò prossimamente.
Si ripiega quindi su Sephora, dove volano colpi di "Gioia posso aiutarti" di due commesse che in realtà ci strozzerebbero volentieri e che ci guardano come se fossimo due cani bagnati entrati per sbaglio da Hermès. Brandendo la mia busta della spesa piena di finocchi (che ho preso al supermercato a scopo depurativo postfeste e che la commessa osserva con la stessa perplessità dell'Esorcista alle prese con la piccola Regan indemoniata, come se i poveri finocchi potessero contaminare gli smalti OPI in bella vista) chiedo delle palette Sleek.
Io, ripiena di finocchi-demonio, benedetta dalla Commessa
Solo pochi sopravvivono alla potenza distruttiva della Spilungona Incazzata
Sono quindi costretta ad intervenire per evitare la distruzione del negozio, e l'unica cosa che mi viene in mente di fare - per dimostrare che le nostre intenzioni sono delle migliori - è agguantare una delle tre Naked2 sopravvissute agli assalti natalizi (la 1 e la 3 sono sparite dagli scaffali da oltre 2 settimane), gettando alle ortiche ogni proposito di risparmiare e quello, ispirato dai saggi consigli di un'amica viaggiatrice su voli Ryan Air, di acquistarla in aereo (scontata) durante il primo volo utile. Del resto, in battaglia, non si può andare troppo per il sottile e la lucidità cede il posto all'impulso. A prendere il volo, sono dunque 45 euro (porc!!!!): e io volevo spenderne solo 4 (o 8) per due palettine MUA. Bel colpo Serena. Molto molto brava.
E nonostante tutto, la verità è che sono felice. Certo, perchè ho salvato dalla devastazione che la Spilungona e il suo ruggito avrebbe provocato all'interno del Centro Commerciale, e che forse avrebbe comportato l'estinzione delle commesse di Sephora e del loro negarti campioncini quando entrambe sapete benissimo che ne hanno cassetti pieni. Ma sopratutto perchè la Naked2 era una di quelle cose che, pur presente nella mia wishlist natalizia, non avrei mai avuto il coraggio di comprare (visto il prezzo non esattamente abbordabile) se non in una situazione di emergenza come questa. Insomma, ho trovato la scusa perfetta, ne converrete con me.
Vi lascio la foto della mia bambina ma vi risparmio gli swatches, che tanto il web ne è pieno.
Ps.: la Spilungona è stata l'unica (oltre a mia suocera) a farmi un regalo di Natale cosmeticoso: una deliziosa MiniBox of Love, ovvero un kit da bagno di I Love Cosmetics (brand inglese che non conoscevo) composto da un bagnodoccia, un barattolino di burro corpo e una spugna, il tutto al sapore di mora e lampone.
E voi? Avete qualche avventura shoppingosa da raccontarmi? Formate formidabili duo con la vostra migliore amica? E sopratutto, cedete come me alle tentazioni troppo presto? Fatemi sapere!
[finestra sul cortile] Salustore { e-store preview }
Voi probabilmente non lo sapete, ma tra gli argomenti che mi stanno più a cuore, come ricercatrice particolarmente attenta alle tematiche di gender, ci sono la parità tra sessi e la maternità: due temi storicamente "caldi", sui quali si sono sviluppate nel corso dei secoli infinite querelle e che ancora oggi - purtroppo - suscitano dibattiti e polemiche. Qualche tempo fa, navigando nell'immensa rete alla ricerca di informazioni e spunti per un articolo di tutt'altro tenore rispetto ai miei classici sproloqui bloggosi, mi sono imbattuta per caso in un e-commerce le cui caratteristiche mi hanno parecchio incuriosita.
[salottino] All About Eyes { TAG }
Per il primo post del 2014 (a proposito: Caro 2014, ti piace vincere facile? Perchè ad essere migliore del 2013 non ci vorrà poi molto) non ho trovato niente di meglio da fare che inaugurare una tradizione già consolidata su moltissimi blog, ma della quale il presente era ancora assolutamente verginello: quella dei beauty tag.
Perchè, direte voi, non l'hai fatto prima? I motivi sono molteplici, ma tutto sommato il più importante è che quando ho pensato questo blog, mi ero messa in testa di essere sempre originale, evitare di scrivere cose già lette e scritte, non riproporre i soliti argomenti etcetc. Ho impiegato circa 3 mesi per capire che quanto mi ero prefissa era una di quelle utopie tanto belle quanto impossibili da realizzare, che qualunque cosa avessi voluto scrivere - anche spremendomi le meningi più del necessario - sarebbe già stato trattato da qualcun'altro/a (in maniera più esauriente, divertente, professionale di me). Insomma, nascevo già perdente in partenza.
Nel frattempo, ho iniziato a leggere tag di qua e di là e la mia capoccia è diventata a forma di punto interrogativo, mentre impiegavo più tempo del necessario per capirne il significato e il meccanismo.
Poi mi sono imbattuta in un post di To be bio: a case of beauty e ho finalmente ricevuto l'illuminazione. Meglio tardi che mai.
Nel frattempo, ho iniziato a leggere tag di qua e di là e la mia capoccia è diventata a forma di punto interrogativo, mentre impiegavo più tempo del necessario per capirne il significato e il meccanismo.
Il post in questione era appunto intitolato All About Eyes Tag e, vista la mia passione per gli occhi (i miei occhi in primis, unica parte del corpo alla quale riservo più attenzioni del dovuto e una certa cura nel trucco), non potevo fare a meno di aggregarmi alla lieta comitiva delle taggatrici e sviluppare il tema. Ergo, rispondere alle domande.