[postazione makeup] ... della Naked Heat di Urban Decay, ovvero cedere felicemente alle tentazioni { review + swatches }

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Due post in una settimana sul makeup, di cui uno - addirittura! - dedicato specificamente ad una palette: roba che non si vedeva su questo blog dai tempi delle caverne con l'aggravante che la palette in questione è decisamente uno schiaffo al bio (Mio Bio, mi pento e mi dolgo dei miei peccati, ma neanche troppo), ma rappresentava anche una tentazione troppo grande, col primo stipendio in canna, per non cedere. E dunque, una mesata fa cedetti alla bellezza infuocata della nuovissima Naked Heat di UD. La bramavo da tempo, perciò appena mi hanno accreditato il primo emolumento per le mie fatiche romane, mi sono fiondata da Sephora come il maiale sul pastone. 


Le UD lovers sanno già che nel corso degli anni il brand ha rilasciato diverse Naked, tutte caratterizzate da una tendenza ai toni neutri / nude declinati in diverse sfumature e tutte contenute all'interno di un ormai riconoscibile pack. Nel mio stash (palermitano) c'erano già da tempo la Basics e la Naked 3: quest'ultima in particolare è forse la palette che ho sfruttato in assoluto di più nella mia vita, tanto da arrivare a bucare quasi tutte le cialdine. Anyway, chiusa la parente biografica, la Naked Heat non ha nulla a che fare con le versioni precedenti se non per il numero di ombretti - 12 - e l'ottima pigmentazione: per il resto scordatevi i toni marroncini, neutral e rosati, perchè la heat - lapalissianamente - è tutta un fuoco. 



Come nelle versioni 2 e 3, il packaging è rettangolare, rigido e robusto, con specchio e pennello doppio. La Naked Heat è una palette resistente, non eccessivamente ingombrante ma di un certo peso: io nel complesso la trovo bella, anche se vagamente Anni Ottanta nel concept grafico.


La scala cromatica è caldissima, con due colori molto chiari e due molto scuri alla fine e all'inizio, mentre al centro è tutto un declinare di arancioni, marroni caldi, rossi e ambrati sempre intensi, che si combinano bene tra loro. Naked Heat è insomma una palette monotematica: una scelta interessante, non facilissima da sostenere, ma che potrebbe regalare makeup inediti anche alle meno esperte.


Texture e finish sono differenti, alternando ombretti opachi leggermente più polverosi e meno scriventi a degli shimmer che da soli valgono la spesa per burrosità, facilità di lavorazione e scrivenza. Segue swatch casereccio, che non restituisce a pieno la bellezza dei colori, ma ormai si sa che io vivo nel paese di farloccandia e i miei mezzi fotografici sono alquanto limitati.

  • Ounce è un avorio leggermente iridescente, ma di base opaco, perfetto per la base e per l'arcata sopraccigliare.
  • Chaser è un terra di siena chiaro e caldo, da usare prevalentemente sulla piega dell'occhio o come transition color.
  • Sauced è un color ocra, opaco, che non mi entusiasma e forse, in termini di scrivenza, è il più debole della serie. 
  • Low Blow è un rosa scuro con sottotono caldo, quasi corallo, superversatile e tra i miei preferiti.
  • He Devil è un rosso matt che vira al marrone, da usare con parsimonia eventualmente nell'angolo esterno.
  • Dirty Talk, rame/arancio scuro, è il Ciaone proprio del gruppo, così bello che mi mancano le parole per descriverlo.
  • Scorched, a seguire, è quasi altrettanto bello anche se leggermente più impegnativo nel suo essere un rosso scuro con microglitter dorati.
  • Cayenne, con Sauched, ha tradito un po' le aspettative di un nome così altisonante: è un rosso mattone opaco non particolarmente pigmentato.
  • En Fuego è un borgogna matt davvero particolare, ma non uniforme nella stesura: peccato.
  • Ashes è decisamente un prugna caldo, poco uniforme, ma perfetto per intensificare lo sguardo ai lati.
  • Ember, un borgogna scuro metallizzato con riflessi ramati, è spettacolare: sogno il giorno in cui saprò sfruttarlo a dovere, per ora mi limito a guardarlo incantata.

Tra i pro di questa palette c'è l'originalità nelle scelte dei colori, la perfomance delle texture shimmer, che resta quasi imbattibile, la luce e i riflessi che alcune tonalità riescono a catturare e restituire. Tra i contro c'è il prezzo (costa 51,00 €), l'assenza di versatilità - si possono realizzare solo makeup caldi e intensi - e la polverosità delle cialdine matt, alcune delle quali hanno una scrivenza deludente. Di sicuro è un regalo che ci si fa a mo' di coccola: la ami davvero solo se l'hai intesamente desiderata. Personalmente, da quando è con me la uso quasi quotidianamente (anche per giustificarne la spesa), ma sono consapevole di non essere in grado di sfruttarne al meglio le potenzialità. La trovo comunque adorabile e sono sicura che avremo un anno felice insieme.

Voi che ne pensate della Naked Heat? Vi ha rubato il cuore oppure vi sembra troppo spinta? L'avete acquistata? Pensate che io sperperi barbaramente i miei averi (la risposta è yes)?

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