Ho preso dueddue giorni di ferie per poter tornare a Palermo, dare un bacetto a parenti, amici e amori, riprendere quei quattro-cinque chili che avevo perso nei mesi trascorsi a Roma e soprattutto, prelevare dall'armadio qualche maglione invernale, più consono all'autunno degli abitini froufrou con cui questa emigrante è partita a luglio. E visto che la lontananza ti fa spesso vedere le cose con più lucidità, a che c'ero ho deciso di sfoltire un po' anche la mia postazione makeup e terminare (o cestinare perchè scaduti/inutilizzati) un po' di cosmetici che avevo iniziato ad usare prima di partire. Questo post, cui seguirà a breve anche l'edizione romana, è il risultato di questa solerte attività terminatoria.
Salutiamo per primo l'ottimo Sapone Marino. Ne ho parlato in questo post nemmeno troppo tempo fa, ma ho dovuto purtroppo cestinarlo insieme al suo contenuto residuo perchè emanava cattivo odore. Mi è dispiaciuto, ma questo è quello che succede quando si tengono aperti settordici scrub in contemporanea: spreco, sprecona.
Cose che inizio e non termino mai, perchè sono pigra e incostante: creme e cremine per mani. Quella intensiva di Bush Flower* ha almeno tre anni e francamente ha fatto davvero il suo tempo, ma va ricordata per l'ottimo INCI e per l'altissimo potere ammorbidente e idratante. La cremadacqua di Levico* per le mani si è rivelata ottima, nutriente al punto giusto senza ungere e senza appesantire, perfetta da portare in borsa per un utilizzo giornaliero, nonchè una delle poche referenze della linea ad avere una formulazione verde ineccepibile (qui il post completo sulla linea): infatti l'ho terminata fino all'ultima goccia.
Meno fortunati - non sono riuscita a terminarli e li ho dovuti cestinare per sforamento abbondante di un paio d'anni del PAO - sono due prodotti per la cura delle unghiette, che sono da sempre la mia croce e nonostante ciò, non riesco a coccolare per più di due giorni consecutivi. Il Nail Wizard di Goody Hoo (qui la recensione, che risale al 2015) oltre ad essere so cute per via della confezione, ha anche un profumino delizioso ma non mi sembra capace di risultati eccezionali; decisamente migliore è l'Intensive Treatment al miele di Manuka per cuticole e unghie di Dr. Organic, a patto che lo si usi con costanza.
Terminati e ridotti in condizioni pietose due dei cinquecento burri per labbra che posseggo. Il primo è il Revitalizing Lipbalm di Purobio Cosmetics*, poco amato dal pubblico per via della sua strana e dura consistenza, ma che invece a me è piaciuto tanto perchè superata la prima settimana di vita si è ammorbidito, diventando scorrevole e superidratante (qui il post dedicato all'intera linea di lipbalms Purobio). Il secondo è il Bio Burro Cacao al Miele di BisouBio*: prodotto delizioso, a partire dalla profumazione dolcissima passando per la forma a rossetto, poco utilizzata nel settore burrocacao. Scorrevole sulle labbra, le nutre in profondità donando una gradevole sensazione di benessere (qui il post sulle referenze che ho provato del brand).
In tema labbra, ho cestinato per inattività forzata due prodotti con cui sinceramente non sono riuscita ad andare d'accordo: i color balms di Dizao Organics. L'idea di balsami labbra colorati con una formulazione verde mi aveva entusiasmato, ma sia i colori scelti che la resa sulle mie labbra mi hanno molto delusa, tramutandosi in un epic fail a cui ho dedicato illo tempore una breve recensione.
Lentamente centellino alcune delle referenze della linea Coffe'n Tea di Alma Briosa*, una delle novità più accattivanti dello scorso anno. E ho terminato, un po' a fatica perchè questo prodotto sembrava non finire mai, l'ottima mousse detergente al tè e caffè bianco, che ho sempre usato felicemente in combo con il Clarisonic (qui la preview della linea). Chi cerca un prodotto efficace per detergere il viso delicatamente, dovrebbe farci un pensierino.
Nella sezione capelli! a questo giro ci sono un top e un flop. Il Top è il Volume Shampoo di Oma Gertrude, che oltre ad avere un prezzo piccino e una curiosa confezione cicciotta, con tanto di simpatica vecchina stampata che fa tanto là sui monti con annette, è stato particolarmente apprezzato dalle mie chiome. Colpevolmente non gli ho dedicato mai una recensione, ma potrei recuperare con la versione per capelli colorati che mi sta ugualmente piacendo. Il Flop è Rococò, shampoo al cocco in versione semisolida di Lush: l'ho ereditato da una mia amica che ci si era trovata male, mentre io mi ci sono trovata proprio di cacca - crea una sorta di pastone in testa, con scaglie di cocco che restano impigliate vita natural durante, costringendo a tripli lavaggi - per cui finisce dritto dritto nel cestino senza passare dal via.
Cestinati causa inutilizzo da cattive perfomances vs. grandissimo amore: nella battaglia dei mascara tra Purobio Cosmetics e Neve Cosmetics - due brand che adoro e tra i quali non saprei scegliere, come nell'annosa quaestio vuoi più bene a mamma o papà? - stavolta non c'è storia. Se Purobio ha tante freccie nel suo arco, con Occhioni Neve vince a mani basse: mentre infatti sia il LAM che gli Impeccable sono dei mascara blandi, eccessivamente liquidi e poco perfomanti, Occhioni è un signor rimmel - per dirla all'antica - che non ha niente da invidiare a prodotti simili di fascia high cost.
E tuttavia Purobio si riprende subito con la bb cream Sublime*: uno dei miei prodotti per la base preferiti di sempre. Su di me è semplicemente perfetta: copre le discromie, ma ha un finish così naturale e una texture così leggera, che non la senti addosso. Meno positivamente giudico i Sublime Concealers dello stesso brand: se texture e coprenza sono ottimi, difettano purtroppo nel packaging - le setoline si staccano - rendendoli poco pratici. Qui comunque c'è la preview dell'intera linea per la base del brand, al netto delle novità 2017/2018 recensite invece qui.
Torno per un secondo su Neve Cosmetics e propongo un minuto di silenzio per la palette Blushissimi: è il primo prodotto dell'azienda che ho acquistato qualcosa come cinque o sei anni fa, l'ho strausata in tutti modi possibili - anche sugli occhi - ma inevitabilmente è arrivato il momento di eliminare le cialdine che avevano superato il PAO di secoli. Alla fine, l'ho depottata (è facilissimo) e ho conservato la palette nuda e cruda per poterla nuovamente riempire.
L'eyeliner della linea 0% Puro di Deborah (qui la recensione) è uno di quei prodotti che ho usato fino al depauperamento: pur non avendo affatto un INCI green, nonostante il claim, si è rivelato un validissimo alleato per la mia mano tremula. Cerco però di meglio e lancio un appello alle aziende bio: più eyeliner in penna per tutte!
Per l'angolo delle schifezze: fortunatamente c'è solo un prodotto decisamente maschile, che per forza di cose non mi appartiene - ho tanti peli, ma ancora non ho la barba! - ovvero lo Shampoo da barba di Renée Blanche. A livello di INCI siamo ai limiti dell'accettabile, ma al mio hipster del cuore è piaciuto il profumo non
invadente, la bella schiuma che deterge in modo
efficace ma delicato e il fatto che la la barba morbida e pettinabile
senza creare increspature.
And that's all ladies (and gentlemans!). Fatemi sapere se avete usato i prodotti citati nel post, come vi siete trovat*, se siete d'accordo con le mie impressioni o meno. Io qui sugnu ;-).
* prodotti ricevuti a scopo valutativo dall'azienda
Quanti bei prodotti cara!
RispondiEliminaNon abbiamo nulla in comune, ma devo complimentarmi per la mole di prodotti eliminata/terminata. Devo dire che io negli anni sono migliorata con alcuni prodotti ed evito di accumularmi, per altri come bagnodoccia e mascara ancora mi risulta difficile. Mi dispiace troppo dover buttare i prodotti non terminati T_T
RispondiEliminati sei data da fare alla grandissima!
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